IL LAVORO ACCESSORIO E LE NOVITÀ PREVISTE DAL DECRETO CORRETTIVO DEL JOBS ACT.

PESARO – 21/06/2016

Lo scorso 10 giugno, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, la bozza di un Decreto Legislativo recante disposizioni integrative e correttive ai decreti del Jobs Act, fra cui si ritrovano anche modifiche alla disciplina del lavoro accessorio (c.d. “voucher lavoro”) di cui al D. Lgs. n. 81/2015, Capo VI.

 

Tra le novità:

Comunicazione preventiva (sostituzione del comma 3 dell’art. 49)

– i committenti imprenditori non agricoli o professionisti che ricorrono a prestazioni di lavoro accessorio, sono tenuti, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione di lavoro accessorio, a comunicare alla sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro, mediante sms o posta elettronica, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione.

– I committenti imprenditori agricoli sono tenuti a comunicare nello stesso termine e con le predette modalità i dati dei lavoratori interessati con riferimento ad un arco temporale non superiore a 7 giorni.

– In caso di violazione degli obblighi di comunicazione si applica la medesima sanzione prevista per il lavoro intermittente: sanzione amministrativa da euro 400 ad euro 2.400 per ciascun lavoratore e non sarà applicabile la procedura di diffida di cui all’art. 13 del D. Lgs. n. 124/2004.

Escluso il settore agricolo dal limite economico dei 2.000 euro (sostituzione del secondo periodo del comma 1 dell’art. 48)

– I compensi derivanti da attività di lavoro accessorio, svolte nell’ambito del settore agricolo, non sono più soggetti al limite economico di euro 2.000 netti per ciascun singolo committente nell’arco temporale di un anno civile (così come invece rimane previsto per imprenditori non agricoli o professionisti. Al riguardo, si segnala che, per l’anno 2015, il predetto limite è stato rivalutato in base all’indice Istat a euro 2.020 – cfr. circ. INPS n. 77/2015).

– Permane il limite complessivo pari ad euro 7.000 netti, quale compenso massimo che un lavoratore può percepire con riferimento alla totalità dei committenti, nel corso di un anno civile.

By | 2016-11-03T11:08:30+00:00 giugno 21st, 2016|News|